giovedì 23 febbraio 2012

Un'occasione

Era un viaggio domenicale. Eravamo io, mia sorella, mio papà e un gruppo di persone tra cui un'amica di mio papà. Non ricordo dove eravamo di preciso, abbiamo visto un castello mi sembra. Era una giornata con un bel sole in cielo. Una bella giornata di primavera. All'uscita dal castello c'era una baracchetta con dei signori che vendevano giocattoli. Io e mia sorella eravamo visibilmente attratti da quella baracchetta, così che l'amica di mio papà si propone di comprarcene uno a testa, visto che avevamo una decina di minuti prima che la corriera partisse.
Incomincia mia sorella osserva bene tutto, addocchia due o tre giochi poi sceglie quello che le va di più. Era il mio turno. Era già qualche minuto che avevo puntato un piccolo set da sceriffo: una stella, una pistola, delle manette. In pratica il gioco che desideravo di più in quegli anni. Guardo il prezzo, solo 5000 lire, accessibilissimo. Prendo in mano il gioco, e intanto osservo se c'è altro che possa piacermi. In fondo avevo deciso benissimo che è quello che volevo, ma volevo darmi un tono come mi sembrava avesse fatto mia sorella. Mi bloccava solo quello che avrebbe detto mia mamma quando sarei tornato a casa.Sicuramente mi sarei sentito dire che non dovevo scegliere qualcosa che contenesse un'arma giocattolo, cosa strana perchè a me piaceva travestirmi da sceriffo a carnevale e una pistola l'avevo già avuta. Ma quel periodo era così: bandite le armi finte a casa mia. Io intanto mi guardavo in giro, c'erano un sacco di belle cose, una spada, delle macchinine, avevo preso in mano altre due cose. Mio papà e la sua amica cominciavano a dirmi "dai scegli che bisogna andare", e io sapevo benissimo cosa volevo ma avevo paura di cosa mi avrebbe detto mia mamma. E continuavo a pensare, e pensavo, e pensavo.
Alla fine sono riuscito ad essere talmente indeciso che non ho preso nulla.
"Va beh, sarà per la prossima volta" mi hanno detto. Così mi sono perso l'occasione di avere un qualsiasi regalo. Non solo, mi sono perso, nella peggiore delle ipotesi, di fare anche solo il viaggio di ritorno col gioco che desideravo di più.

7 commenti:

  1. Un ritorno alla grande, come solo i grandi sanno fare!!
    Capita, quando siamo piccoli ci facciamo un mucchio di problemi... Un tempo quello che dicevano mamma e papà era oro colato, oggi non più...
    La tua storia assomiglia alla mia, quando ero piccola uscirono dei giocattoli che si rifacevano agli elettrodomestici dei grandi.. Io mi ero innamorata del dolce forno harbert, lo desideravo tantissimo e ho sempre sperato che qualcuno me lo regalasse, a Natale o al compleanno... Ammetto di non aver mai espresso il desiderio di volerlo.. Quando si è piccoli si ragiona in maniera tutta particolare... Insomma, non me l'hanno mai regalato, mi regalarono la gelatiera...
    Sono passati molti anni, ora ho il forno dei grandi, ma credimi, non è la stessa cosa...
    Potresti fartelo regalare ora, il set, colmerebbe un po' la mancanza... Io ci sto pensando a farmelo prendere... Su Ebay si trova...
    Ben tornato!!
    Un abbraccio!!

    RispondiElimina
  2. capita sempre così! aspetti troppo e il treno parte...
    ben tornato!

    RispondiElimina
  3. Eccolo qua! Mi piacciono i ricordi (non si capisce dal mio blog vero?!)... e questo tuo titubare che porta al nulla lo conosco bene. Io sono spesso rimasta a bocca asciutta per un'indecisione dettata da troppi fattori. E ci credi se ti dico che oggi, quando devo comprare qualcosa, se c'è troppa scelta... non acquisto nulla? bentornato, mo non fuggire eh?! :)

    RispondiElimina
  4. Mmm, hai decisamente pensato troppo xD

    RispondiElimina
  5. @ Debora
    Ciao Debora, troppo buona :)
    Insomma ognuno ha i propri "traumi" di bambino :D
    Sai pensavo anch'io qualche anno fa di comprarmi pistola, manette e stella da sceriffo, però non l'ho più fatto. Temo che oggi possedere quelle cose mi deluderebbe, credo (ma questo ovviamente vale solo per me) che la cosa migliore sia rimanere con il ricordo del desiderio e continuare a pensare a quell'oggetto come fantastico. ciauuu

    @Agnese
    Già. Ma se si impara la lezione ne vale la pena. Di treni, anche se diversi, ne passano sempre nella vita...

    @Maraptica
    Ciao cara, eh si lo so che ti piacciono i ricordi :) e nel tuo blog ne leggo di bellissimi... e raccontati bene.
    Cercherò di essere più presente nel blog... è una cosa che mi piace, ma c'è da ritagliarsi il giusto tempo, che non sempre ho. Ad ogni modo meno male che ci sei tu che con qualche messaggio mi ricordi di dedicargliene :)
    Un abbraccio

    @Ale
    Eh si decisamente :) che se non partiva la corriera forse ero ancora li :P

    RispondiElimina
  6. Ti sei perso la pistola da sceriffo, Ormo.
    Quando mio figlio era piccolo andavo blaterando che non avrei mai voluto vederlo con un'arma in mano.
    Poi ho lasciato da parte le fisime, ricordando mio fratello vestito esattamente da sceriffo (una volta anche da pellerossa, a dire il vero, quindi ho acconsentito all'acquisto di una pistola giocattolo.
    Non per questo oggi il ragazzo ama le armi.
    bentornato, anzi "bentornatissimo". :))
    Un bacio. :*

    RispondiElimina
  7. Guarda, hai perfettamente ragione!!
    Infatti, il mio amato dolce forno harbert rimane dov'è.. Mi piace ricordarlo così come lo ricordo sempre, e ricordare i miei occhi sbarluccicosi davanti alla tv o davanti alle copertine di topolino..
    I ricordi sono il sale della vita, e ci tengono compagnia!!
    Ti abbraccio e sì, sii più presente che potrei dedicarti la canzone del Liga: "Quando manchi, sai mancare!!"
    Besitoooooooos!!!

    RispondiElimina