martedì 27 aprile 2010

Un mese di pensieri vari in logica (fûc a sparacazzo ma con judizi)

Il tempo mi passa addosso, tanto che questa settimana che dovrebbe sapere di stare a casa in un fine settimana lungo, ma non si sa ancora quanto, mi sembra come le altre, e tende a passare quasi veloce tra tutto il mio da fare. Una parte di me è decisamente serena e tranquilla, che si gode le cose (macchina nuova compresa :-)) e alcune piccole soddisfazioni. L'altra è tesa e, per motivi che non sempre riesco ben a identificare, un po' preoccupata. In questo senso non giocano a mio favore alcune cose che succedono e che tengo per me senza protestare con le fonti dei miei dissensi. Poi tutto passa, e fin'ora il sopportare alcune "sciocchezze" mi ha fatto vivere decisamente meglio con tutti, anche se penso che a volte sarebbe molto di sfogo riversare certi pensieri su chi li ha generati.
Le mie giornate di vita si interrompono quando timbro il cartellino per entrare a lavorare e poi riprendono quando esco. Che poi si interrompono solo per quello che io considero la mia vita, la parte più importante, perchè in questo periodo sembra che il lavoro non finisca mai per me e i miei colleghi (capo a parte che dire che non fa un cazzo di nulla è un favore), il che va molto in contrasto con i ritmi della produzione che non sono ancora incoraggianti. Nonostante ciò anche al lavoro con alcuni colleghi, anche di uffici diversi, stiamo creando delle belle situazioni, che aiutano decisamente a stare bene.
Tra le "cose" importanti per me difatti ci sono le persone che, in un modo o nell'altro, mi sono vicine, che intenzionalmente o no, tirano semrpe fuori qualcosa di buono per farmi sentire bene, anche se di solito, almeno in questo periodo, piuttosto bene sto già di mio.
Perfino un racconto doloroso di una mia amica, che qualche settimana fa mi ha voluto raccontare dell'aborto che ha avuto anni fa, mi ha fatto sentire bene perchè ho sentito tutta la fiducia e l'affetto che uno si merita per ascoltare una storia così. Certi racconti sono una gran ricchezza, possono far capire molte cose, fanno vedere molte emozioni, a volte discordanti, mostrano momenti di solitudine, spesso troppa, e mostrano che noi uomini a volte siamo propio deficenti e a volte, senza nessuna cattiveria, non ci arriviamo propio.
Ho pensato molto alle discussioni che si possono avere tra persone, che riguardano le persone, e mi convinco sempre di più che bisogna dire le cose stando più calmi possibile e senza pretendere una reazione immediata. In fin dei conti quando si parla di se si entra in un argomento delicato, e mentre se si viene criticati quando si fa qualcosa di sbagliato è facile non prendersela perchè quello che viene criticata è un'azione esterna a noi, essere o avere un pezzettino di noi stessi con delle lacune da sempre fastidio anche se sappiamo che è così, anche se stiamo già lavorando con noi stessi per migliorarci. Ci vuole un po' di tempo, a volte anche molto poco, per interiorizare una critica e farla diventare un consiglio.
Infine c'è un discorso di unicità di ognuno di noi. A me piace sentirmi unico per certe caratteristiche, e soprattutto essere unico per alcune persone, sotto le più svariate forme. Sono conscio che le cose per cui ognuno di noi è veramente unico non sono poi molte, e vengono più da quello che si è e che si crea come rapporti che da quello che viene dato. Però anche sapere che un dono o un pensiero apparrtiene a me e basta è sufficente a dare quell'alone di benessere, che ti fa sentire importante. A volte capita che qualcuna di queste cose per cui credevi di essere unico, scopri non era destinata solo a te e basta. All'inizio ci si rimane un po male, ma in effetti a pensarci bene certi pensieri, sono più costruiti da noi, magari a fronte di un nostro desiderio, che effettivamente dichiarati.

Ps: la frase tra parentesi nel titolo l'ho presa da un doppiaggio in friulano, divertentissimo, di una puntata di star trek, secondo me è geniale e tradotta sarebbe: "sparare a caso ma con giudizio"