venerdì 31 luglio 2009

pronti? via!

Ok, fatta anche questa stagione 2008-2009, l'estate che fa da spartiacque con quello che ricomincerà a settembre, e quest'anno sarà propio interessante. Da ieri alle 13.30 ho finito di lavorare. Fra pochissimo parto per Berlino, mi dicono in molti che è una gran bella città.
Si materializza la sensazione che da settimane ho in testa, SONO IN FERIE.

PS. Un salutone a tutti, e buone ferie a chi parte in questi giorni. A presto.

mercoledì 29 luglio 2009

Il momento giusto

Ho notato che esistono situazioni migliori, rispetto ad altre, per pensare, o per stare un po con se stessi, in queste particolari situazioni vengono fuori cose, idee e prese di coscenza interessanti, almeno per me. Di solito queste situazioni che mi portano a viaggiare velocemente con i pensieri sono quando mi metto a letto e magari non mi addormento subito, quando vado a correre e quando faccio la cacca. Non sono male comunque momenti di solitudine in macchina, o quando faccio qualche lavoro ripetitivo. Insomma tutte quelle attività dove si è soli, o almeno ci si riesce ad isolare dal resto del mondo, dove si è in una sorta di rilassamento o parziale perdita del controllo delle idee, che a quel punto possono susseguirsi e portare a ragionamenti non dico superiori ma sicuramente diversi da quelli che si fanno di solito. Una caratteristica che hanno tutti questi momenti è che non posso scegliere quando farli arrivare, lo decidono loro. In sostanza non è che ogni volta che vado a cagare mi viene l'ispirazione per un pensiero geniale, magari in grazia dei vapori che potrei produrre.
Il problema è che di solito non posso annotare da qualche parte quello che mi viene in mente perchè sto facendo altro o perchè non ho carta e matita a dsiposizione, allora non mi rimane altro che sperare che una volta fatto un pensiero prima o poi mi ritorni alla mente, e ogni tanto succede, ogni tanto no.

giovedì 16 luglio 2009

...

Oggi parlavo di un argomento complicato, da sviscerare, dove prendendo in considerazione un aspetto piuttosto che un altro era facile contraddirsi e, se fino a un attimo prima hai appena affermato le cose devono cambiare, l'attimo dopo ti ritrovi a dire che tutto sommato così come stanno le cose non sono male. Insomma uno di quei argomenti in cui si può stare tutto il giorno a parlare senza arrivare da nessuna parte. A un certo punto della chiaccherata, io faccio un affermazione, magari non chiara, perchè non avevo la situazione delle mie idee sotto controllo, però in quel momento prendeva una posizione. La risposta è stato il silenzio. Un silenzio garbato, nulla di offensivo o che volesse stroncarmi l'argomento solo un semplice silenzio. Spiazzato. A un "sono d'accordo" puoi non dire nulla, la pensiamo uguale, al massimo dici "ok". A un "non dire stupidate" puoi replicare portando altre idee. Anche a un "ma vaffanculo" puoi replicare, eccome, ma al silenzio cosa fai ti metti a parlare col parabrezza della macchina? Forse puoi rispondere al silenzio ripetendo la frase o assicurandoti che ti stiano ascoltando, ti trovi comunque nella condizione di chi deve chiedere un parere o una risposta. Io oggi non ho replicato al silenzio, ho fatto cadere l'argomento, alla fine stavo facendo una chiaccherata che, comunque fosse finita, non mi avrebbe cambiato la vita, probabilmente mi avrebbe dato idee nuove su cui pensare e rivalutare l'argomento, ma nulla di più. Fattostà che il silenzio, che sia stato volontario o per momentanea distrazione del mio interlocutore, per un attimo mi ha piegato, e questo mi ha fatto pensare, e tra i motivi sicuramente c'è che ho molta stima della persona con cui stavo parlando. Probabilmente se la stessa cosa fosse successa con uno di cui non me ne fregava nulla non avrei fatto una piega. Per un momento ho avuto come un senso di inferiorità come se avessi detto una tale puttanata che non meritavo neanche risposta, ma ripensando alla breve discussione non poteva essere così, anzi ero molto critico e pronto a trovare una soluzione ideale e ideologica all'argomento. Cazzo potente il silenzio a volte, ho pensato e ripensato a cosa potesse significare in tutto il discorso (si mi son fatto una gran paranoia per una cavolata, ma ero in vena) e poteva essere tutto o semplicemente nulla o peggio ancora indifferenza, ora come ora non lo saprò mai se non vado a chiedere. Il non sentirmi dire nulla è stato come ricevere cento risposte, affascinante, voglio anch'io l'artre del silenzio.

martedì 14 luglio 2009

Vigni fora siore

Con l'arrivo dell'estate mi tornano in mente alcune figure che vedevo da bambino e che man mano che passa il tempo vedo sempre meno: sono i venditori ambulanti. E' un po che ne volevo scrivere e un reading che sono andato a vedere sabato sera mi ha dato lo stimolo giusto.
Parentesi: il reading era fatto da Mauro Gasparini e Guido Catalano, veramente due grandi, girano abbastanza, consiglio di andare a sentirli se capita.
A Cordovado, un paesino di tremila anime scarse, dove sono vissuto fino alle superiori più o meno, capivo che era arrivata l'estate perchè incominciavano a girare questi signori con la loro merce, girando per le strade del paese, urlando ognuno il propio messaggio pubblicitario. Ognuno passava a un giorno ben preciso e più o meno alla stessa ora. Secondo me tutte persone che si portano dietro un po della cultura del nostro tempo, e a pensarci adesso li vedrei molto un qualcosa di antico se non fosse che sono persone che ho vissuto. Facile credere che il mio preferito era il gelataio, lui poassava tutti i giorni, era a casa mia verso le sei e venti con un ape 125 color senape senza porte e con dietro il banco dei gelati bianco con attaccati degli adesivi. Si capiva che arrivava perchè dal fondo della via, invece di urlare qualcosa suonava un corno, e poi dava due colpetti di claxon. E via, con 50 lire a pallina tutta la bocieria della via a prendere il gelato (boceria si capisce vero? sono tutti i bambini, bocia vuol dire bambino, ragazzino). Del tipo del gelato non ho mai saputo il nome, ma era quasi un amico, so che l'ho sempre visto da quando mi ricordo, la cosa strana è che passavano gli anni io crescevo e il tipo dei gerlati sempre uguale, dev'essere nato cinquantenne sapendo già fare il gelato. Poi c'era uno mitico il pescivendolo, lui arrivava sempre con un ape 125 azzurro, sopra aveva un megafono e quando entrava nella via urlava con voce bassa "vigni fora siore l'è rivà il pesaro" e poi nominava tutta la mercanzia che aveva, quello mi ricordo ancora passava il martedì, e io urlavo a mia nonna "nonna è arrivato quello del pesce". Singolare come per il mondo in base a quello che stai facendo, a volte anche per caso, diventi "quello del": quello del pesce, quello della qualità, quello della macchina, non importa il nostro nome, razza o religione o convinzioni politiche, prima o poi nella vita diventiamo tutti "quello del".
Un altro personaggio era quello delle angurie, anche lui sempre con un ape 125, verde stavolta. Diceva con voce un po gracchiante "Angurie e meloni, pesche noci, pesche. Angurie e meloni dolci come il miele, meloni angurie". E via a comprare angurie e meloni, erano davvero dolci... e se le faceva anche pagar bene. Per mia nonna questo era "quel de Pradepoz", dal paese da cui veniva. C'era un altro tipo che vendeva angurie, ma è sparito dopo pochi giri perchè mia nonna una volta, in una discussione su un'anguria marcia che gli ha venduto, lo ha preso per il bavero e gli ha strappato la camicia. Mitica mia nonna!
Che figata gli ape 125, con il loro suono inconfondibile del motore, hanno mosso l'economia di una nazione, o se non altro quella di Cordovado e dintorni. Poi ce n'erano altri meno cartteristici, un arrotino e uno che vendeva bibite.
Adesso sono tutti spariti, ce ne sono altri, ho visto in giro un gelataio con un furgone, uno che va a prendere i panni sporchi per lavarli, e il tipo della bo-frost ma l'ape car non ce l'hanno e non urlano messaggi personalizzati che possono leggermente cambiare in base all'umore o al giorno, ma una misera registrazione. Quando passavano i "miei venditori ambulanti" ci si riversava in strada e a volte dovevi aspettare qualche minuto che la signora in fondo alla via finisse le sue compere, magari mandandola anche in malora sottovoce. Oggi siamo abituati diversamente. Ecco, queste cose un po mi mancano.

venerdì 3 luglio 2009

Questi giorni

Anche sta settimana mi è passata sotto il naso senza che me ne accorgessi, come sempre in questi ultimi tempi, e come sempre NON ho fatto tutto quello che volevo, ma non mi posso assolutamente lamentare, ho fatto anche cose che non avevo previsto decisamente meravigliose.
C'è un aria di festa che comincia a prendere il sopravvento e devo lavorare altre 4 ore, sarà dura, anche perchè ieri sera sono stato al Sunsplash, la festa europea del reggae. Io non adoro particolarmente il reggae, anzi dopo la quarta canzone di solito ne ho le balle piene, ma quella festa è particolarmente bella. Mi sono inebriato solo con il fumo passivo, era anche roba buona dall'odore, non ho voluto fumare, e tantomeno bere, perchè avevo tre quarti d'ora di strada per arrivare a casa, e comunque sono arrivato alle 4 (oggi sveglia alle 7 ma son contento perchè mi sento bene). Bella situazione però tra musica, mercatini, chioschi, concerti e la gente tranquilla. Un bel contesto di multietnicità.
Domani invece si parte per Castel Todino, umbria, tre giorni. Figo è la seconda volta quest'anno che vado in umbria. Uno dei vantaggi di suonare con la banda comunale di un paese sono propio questi viaggi, praticamente gratuiti... anzi ci siam fatti parecchie uscite per guadagnarceli, compreso domani sera che faremo un concerto la, ma il gruppo è buono, giovane e abbastanza numeroso (solo di musicisti siamo una quarantina) ci si diverte sempre. Poi domani oltre me e la piccola, che di solito in queste situazioni facciamo coppia fissa, viene anche Lei, in sei anni di banda è la prima volta che viene a un viaggetto così, son propio contento e spero si diverta.
Il problema che ho ora è che mi manca un mese scarso alle ferie, ma con la testa ci sono già da un pezzo.